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Navighiamo in un mare incerto di colori e abbiamo a nostra disposizione buone mappe per orientarci. Ma fra le nostre mappe mentali e la realtà c’è la stessa distanza che fra le carte dei naviganti e la furia delle onde sulle rocce bianche delle scogliere dove volano i gabbiani.
Il fragile velo che è la nostra organizzazione mentale è poco più di uno strumento maldestro per navigare attraverso i misteri infiniti di questo caleidoscopio magico inondato di luce in cui stupiti ci troviamo ad esistere, e che chiamiamo il nostro mondo.
We navigate in an uncertain sea of colours and have at our disposal good maps with which to orientate ourselves. But between our mental maps and reality there is the same distance as between the charts of sailors and the fury of the waves crashing against the cliffs, where the gulls hover and cry.
That fragile web, our mental organization, is little more than a clumsy tool for navigating through the infinite mysteries of this magical light-flooded kaleidoscope in which we are amazed to exist and that we call our world.
Helgoland, Carlo Rovelli
Image credits: Jupiter Blues – Enhanced Image by Gerald Eichstädt and Sean Doran (CC BY-NC-SA) based on images provided Courtesy of NASA/JPL-Caltech/SwRI/MSSS